Il Castello degli Agolanti di Riccione

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Uno degli edifici più suggestivi - e forse meno conosciuti dai turisti - di Riccione è il Castello degli Agolanti: un edificio che sorge in collina e che ha quasi sette secoli di storia alle spalle, visto che l’inizio dei lavori di costruzione risale al 1324 (i lavori si conclusero nel 1343).

Chi erano gli Agolanti

A dare il nome al maniero furono gli Agolanti, vale a dire la famiglia nobile, originaria di Firenze, che era giunta in Romagna dopo essere stata esiliata: con tutta probabilità il castello venne edificato su una costruzione già presente. I documenti dell'epoca ne parlano come una costruzione fortificata di grande pregio: quel che è certo è che gli Agolanti vi rimasero legati fino al Settecento. Tra l'altro, intorno alla metà del Seicento, la struttura ebbe modo di ospitare, in quello che può essere considerato il suo periodo di splendore massimo, la regina Cristina di Svezia, che si era spostata dalla sua residenza di Roma per venire in peregrinazione proprio da queste parti.

La storia della famiglia

Ci sono diversi autori che riconducono l'arrivo della famiglia degli Agolanti nella zona di Rimini alla fine del Duecento: da quel momento i nobili fiorentini furono legati ai Malatesta, che erano appunto i signori di Rimini, con esiti più o meno positivi e tra vicende alterne. Ad ogni modo, molti dei loro componenti ebbero l'opportunità di ricoprire cariche importanti a livello di amministrazione locale. Il castello, comunque, veniva usato unicamente in qualità di residenza di campagna: di volta in volta era sfruttato come luogo di rappresentanza, come abitazione di villeggiatura o semplicemente per il controllo delle attività agricole che erano legate alle proprietà terriere della famiglia. Gli Agolanti, insomma, non risiedettero mai in maniera stabile a Riccione.

Come era fatto il castello degli Agolanti

Noto anche con il nome di Tomba, il Castello degli Agolanti diversi secoli fa veniva descritto da Ubaldo Antonio Marchi, cronista riminese, come bella fabbrica, apprezzata per i suoi torrioni alle quattro cantonate, per la sua nobiltà e per la sua ampiezza. Circondato da una fossa di dimensioni tutt'altro che modeste con i ponti levatori che permettevano di superare l'acqua, includeva diversi locali sotterranei e altrettante officine. Altre fonti storiche parlano, poi, di un camerino ad uso biblioteca in cui erano conservati i volumi di famiglia: purtroppo, però, questa raccolta di libri oggi è andata perduta. 

La storia del castello

La storia di Riccione è legata a doppio filo a quella del castello, il quale in virtù della sua posizione strategica di rilievo rappresentò un privilegiato punto di osservazione a fini militari: un vero e proprio avamposto che, non a caso, negli anni '40 del XVIII secolo venne trasformato nel quartier generale dei soldati austriaci che erano guidati dal generale Lobkowitz, a dimostrazione del fatto che le sue condizioni erano ancora buone intorno alla metà del Settecento, tre secoli dopo che era stato costruito. Fu il terremoto che si verificò poche decine di anni più tardi, nel 1786, a danneggiare in maniera grave la sua struttura e a compromettere la sua solidità: anche per questo motivo in seguito su abbattuto parzialmente, mentre la parte rimasta intatta fu adibita a casa colonica.

Il castello degli Agolanti negli anni

Alcuni documenti parlano anche di una chiesina: quel che è certo è che nel corso degli anni furono predisposti diversi restauri. All'inizio del XVIII secolo, in seguito alla morte di Alessandro, gli Agolanti persero il possesso della struttura, che finì in mano alla famiglia Bertolli: da questa venne ceduta poi ai Pedrocchi di Brescia, prima di passare ai Buonadrata. Nel 1982, poi, l'amministrazione comunale di Riccione ha acquisito ciò che restava del castello dai signori Verni di S. Giovanni in Marignano: ormai, però, si trattava di poco più che un rudere. La stessa amministrazione, pertanto, si è occupata degli interventi di ristrutturazione necessari a garantire una nuova vita al castello, che negli ultimi decenni è diventato un contenitore culturale, pur non avendo perso la sua valenza sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista storico.

Il castello degli Agolanti oggi

Il Castello degli Agolanti oggi è meta di diversi turisti, anche in virtù della posizione panoramica che lo contraddistingue: nel parco che lo circonda si può osservare, tra l'altro, la meridiana che fu ideata da Giovanni Paltrinieri.