Cultura, Teatri, Musei a Riccione

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Tra il mare e le discotecheRiccione offre anche numerosi spunti culturali: teatri e musei hanno un ruolo importante nella vita di questa città.

Il Museo del Territorio

Un esempio chiaro ed evidente è quello del Museo del Territorio, a ingresso gratuito: i visitatori hanno la possibilità di entrare in contatto con reperti ritrovati nel territorio cittadino e risalenti ad epoche molto antiche, con testimonianze che vanno dal periodo preistorico all'età dei romani. L'esposizione, divertente e informativa al tempo stesso, è perfetta per scopi didattici ma si rivolge anche ai turisti, che possono cogliere l'occasione per osservare reperti fossili importanti in un settore in cui viene riepilogata l'evoluzione della vita sul nostro pianeta. Oggetti in metallo provengono dai villaggi della zona: anche in questo caso l'arco temporale attraversato è molto lungo, dal momento che va dall'Eneolitico per arrivare all'età del ferro.

Un viaggio a ritroso nel tempo

Ma non è finita qui, perché è molto interessante anche la fedele ricostruzione dell'antico ambiente della bassa valle del Conca, con insediamenti umani fin dai tempi del Paleolitico. E, ancora, ecco le spiegazioni della struttura del territorio dal punto di vista geografico, paleontologico e geologico, grazie a una interessante mostra di minerali, di rocce e di fossili, mentre le ceramiche e i manufatti in selce parlano dei primi insediamenti pastorali e agricoli manifestatisi in questa area. Infine, ultimo ma non meno importante è il settore incentrato sulla colonizzazione romana, che comprende i diversi reperti che sono stati trovati lungo la Via Consolare Flaminia e nelle fattorie.

La Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea

Riccione ospita anche una Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea (a differenza del Museo del Territorio, in questo caso l'ingresso è a pagamento): la sede è in Villa Franceschi. Un'opera del bolognese Mauro Tesi, che risale al XVIII secolo, apre il percorso espositivo, che mostra tutti i tratti più importanti della storia dell'arte del secolo scorso, riservando una particolare attenzione alla seconda metà del Novecento. Dai disegni alle sculture, dai dipinti agli esemplari grafici, ci sono opere di tutti i generi, provenienti da artisti del calibro di Mattia Moreni, di Alberto Burri, di Pompilio Mandelli, di Alberto Sughi, di Renato Birolli, di Vincenzo Satta, di Luciano Minguzzi, di Ennio Morlotti o di Virgilio Guidi. Villa Franceschi, inoltre, accoglie accanto alle collezioni permanenti delle mostre temporanee: insomma, è un importante punto di riferimento per la cultura della città.

La Biblioteca Berni

La Biblioteca Berni accoglie circa 40mila libri, oltre ai numeri di più di un centinaio di riviste e centinaia di prodotti audiovisivi, con documentari e film. La biblioteca è entrata a far parte della Rete Bibliotecaria di Romagna all'inizio del nuovo millennio, così da accedere anche al Sistema Bibliotecario Nazionale; l'ascolto della musica, le ricerche bibliografiche, i prestiti tra biblioteche differenti, la riproduzione dei documenti e l'accesso a Internet sono solo alcuni dei servizi che vengono messi a disposizione degli utenti.

Lo Spazio Tondelli

Un tempo noto come Teatro del Mare, lo Spazio Tondelli non è altro che il teatro della città, intitolato dal 2015 a Pier Vittorio Tondelli. Ogni anno nei mesi invernali è in programma una prestigiosa rassegna teatrale, ma sono molti gli appuntamenti ospitati dalla struttura: spettacoli di musical e di danza, per esempio, ma anche concerti e teatro ragazzi, senza dimenticare le manifestazioni organizzate dalle scuole e dalle associazioni del territorio.

Il Premio Riccione per il Teatro

Nell'ambito della rassegna degli appuntamenti culturali che contraddistinguono Riccione non si può dimenticare il Premio Riccione per il Teatro: si tratta del premio destinato agli autori teatrali più autorevole di tutta Italia, essendo stato organizzato per la prima volta nel 1947. Una storia lunga 70 anni, insomma, iniziata per volere di Paolo Bignami, scenografo e pittore originario di Bologna, e di Gianni Quondamatteo, ai tempi sindaco di Riccione. Quello del dopoguerra, d'altra parte, era un periodo avido di sviluppo, di rinnovamento, di rinascita e di cultura. Nella prima edizione la letteratura fu affiancata al teatro, con una giuria quasi incredibile: Cesare Zavattini, Elio Vittorini, Guido Piovene e Mario Luzi, mentre presidente era Sibilla Aleramo. Anche il vincitore del premio nel settore letterario fu prestigioso: si trattava di Italo Calvino, ai tempi appena 24enne, vincitore grazie al Sentiero dei nidi di ragno. Oggi il premio si tiene una volta ogni due anni.