Riccione e lo stile Liberty: villa Mussolini e villa Franceschi

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Le ville in stile liberty rappresentano una delle attrazioni più importanti di Riccione: la loro diffusione è fonte di gioia e di soddisfazione per tutti gli appassionati di architettura, ma più in generale per i turisti che hanno modo di apprezzare residenze eleganti e decisamente piacevoli.

Villa Mussolini

La villa più celebre della città è, senza alcun dubbio, Villa Mussolini: costruita nel 1890, in un primo momento era nota con il nome di Villa Margherita, prima di essere acquistata da Donna Rachele Guidi Mussolini intorno alla metà degli anni '30 del Novecento. Affacciata sul mare, la residenza confinava direttamente con la spiaggia, al punto che vi si poteva accedere direttamente passando attraverso il giardino. All'inizio prevedeva due piani, con l'ingresso segnato dal lato di levante, dominato da una torretta. La villa si faceva notare dai passanti che percorrevano la Via Litoranea, non lontano dall'incrocio da quello che oggi è conosciuto come Viale Milano e che ai tempi era una semplice stradina di accesso denominata Via Viola. Si tratta di un edificio caratterizzato da una certa semplicità stilistica, con poche decorazioni: gli interni comprendevano tredici vani. 

Prima e dopo Mussolini

Prima di Mussolini, la villa era stata posseduta da Ferdinando Mancini, il quale poi l'aveva ceduta alla famiglia dei Beccadelli, che a loro volta l'avevano venduta ai ferraresi Monti: da questi era passata a una famiglia di Bologna, gli Angeletti, che ne avevano ceduto la proprietà a Giulia Galli Bernabei. E fu proprio da Giulia Galli Bernabei che Donna Rachele la comprò, avvalendosi anche dell'intermediazione offerta dal Podestà Frangiotto Pullè, pagando una cifra compresa tra le 163mila lire e le 176mila lire (le fonti sono discordi su questo punto). Pare, per altro, che il Duce non fosse molto contento di questo acquisto, soprattutto perché aveva comportato un esborso di denaro piuttosto significativo: Rachele, in ogni caso, era riuscita a sopire la rabbia del consorte avendo raggiunto un accordo con il segretario particolare di quest'ultimo, Alessandro Chiavolini, in modo tale da ottenere i diritti di autore di alcuni articoli che Mussolini aveva pubblicato su Fortune, una rivista americana; diritti che in teoria sarebbero dovuti andare in beneficenza, e che invece finirono nelle tasche di Rachele, che in questo modo ebbe l'opportunità di pagare senza problemi la caparra.

Il rapporto tra Mussolini e Riccione

Occorre dire che, al tempo in cui la villa era stata acquistata, il rapporto tra la famiglia Mussolini e Riccione era già consolidato da tempo: il Duce, infatti, era solito recarsi da anni in villeggiatura nella località romagnola, essendo appassionato dei bagni di mare. Dopo aver frequentato Cattolica e Senigallia, a partire dal 1926 scelse Riccione come sua destinazione privilegiata, anche perché fascista sin dalle origini del movimento. In più, proprio a Riccione vivevano i conti Pullè, a lui fedeli fin da quando avevano marciato su Roma insieme con lui. 

Lo stile liberty a Riccione

Lo stile liberty a Riccione è esemplificato anche da Villa Lodi Fè, che si fa notare per la sua peculiare forma a chalet: una caratteristica che, in verità, è piuttosto diffusa in tutta la riviera adriatica. La pendenza delle falde di copertura, le finestre archivoltate e il motivo decorativo dell'intonaco esterno a riquadri rappresentano i tratti distintivi di questa residenza, che venne realizzata dal bolognese Decio Monti prima di passare ai Lodi Fè. Oggi appartiene al Comune di Riccione: si trova nel parco intitolato a Papa Giovanni Paolo II ed è la sede in cui viene assegnato il Premio Giornalistico Dig Award.

Villa Franceschi

Degna di attenzione è anche Villa Franceschi, che fa parte di quel patrimonio balneare sorto in città nei primi anni del Novecento: anche la sua realizzazione ha contribuito alla crescita di Riccione, dal punto di vista urbanistico, come centro turistico. La semplicità distributiva è il tratto più visibile dell'impianto architettonico della struttura, con le stanze ai lati e la scala collocata sull'asse centrale: decisamente più originale si dimostra la stanza situata al pian terreno, con grandi finestre, che si affaccia sul giardino, mentre sul retro si può notare una torretta con belvedere finestrato. In ottimo stato di conservazione è anche il giardino, con le aree a verde che sono delimitate da un cordolino di cemento.

Le altre ville

Tra Viale Battisti e Viale Ceccarini, nell'area del centro, non è difficile imbattersi in molti altri esempi di architettura balneare e di ville in stile Liberty: da Villa Antonini a Villa Bella, rispettivamente in Viale Milano e in Via Baracca, ce n'è per tutti i gusti. Oltre la ferrovia, invece, meritano di essere menzionati il Villino Graziosi, risalente ai primi anni '30 del Novecento, e la Villa Serafini, più antica di un decennio.